Le correnti a pelo libero sono quelle correnti che fluiscono nei fiumi e nei canali a cielo aperto, e fanno parte del più vasto gruppo delle "correnti naturali". Queste ultime possono essere di vario tipo.
1) Correnti fluviali (che sono dovute alla forza di gravità che spinge l'acqua di un corso verso la foce, la quale si trova solitamente ad una quota più bassa della sorgente). Queste correnti percorrono tragitti di vari chilometri, e danno origine alle correnti di torbida, che trasportano materiali in sospensione.
2) Correnti lacustri (generate dalla corrente dei fiumi che alimentano il lago oppure dal moto ondoso provocato dai venti e dalle variazioni di pressione e temperatura).
3) Correnti di marea (che sono dovute al flusso e riflusso della marea).
4) Correnti litorali (provocate dal moto ondoso ).
5) Correnti di stretto (che si formano nei canali di comunicazione fra due mari e sono dovute alla differenza di temperatura e densità tra i due).
6) Correnti marine (che formano dei veri e propri fiumi con caratteristiche termiche e saline diverse dalle acque circostanti, e portate superiori a quelle dei corsi d'acqua superficiali).
Nel nostro studio di Idraulica, però, ci occuperemo unicamente delle correnti fluviali, e cioè delle correnti a pelo libero.
Tra i vari concetti, introdurremo anche quello di numero di Froude, un parametro che esprime il rapporto tra la velocità di avanzamento di un corpo galleggiante su un liquido e la velocità di propagazione delle perturbazioni superficiali da esso provocate.
Affinchè il moto di una corrente a pelo libero sia uniforme occorre che la portata sia costante, che l'alveo si mantenga di forma e pendenza costanti, e che il pelo libero abbia sempre la stessa pendenza dal fondo. Come accade anche alle correnti in pressione, il moto delle correnti a pelo libero può essere inoltre laminare o turbolento.
